Non perdiamoci mai d'animo!

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LoveSummer89
view post Posted on 21/2/2010, 18:54





Da Walt Disney a Darwin e Spielberg: 50 successi nati dopo un fallimento

L'iniziativa di un sito americano per lauree online: la classifica dei grandi che non si sono arresi al primo no


Walt Disney aveva da poco cominciato a lavorare come disegnatore di fumetti per un giornale, quando il direttore lo convocò nel suo ufficio per licenziarlo. A suo dire, il creatore di Topolino e di «Alice nel paese delle meraviglie» dimostrava «mancanza di idee e di immaginazione». Ma anche Soichiro Honda, il fondatore dell'omonima casa giapponese di moto, è stato un talento incompreso. Fece un colloquio alla Toyota per un posto da ingegnere e fu scartato. Così, rimasto disoccupato, cominciò a costruire motorini nel garage di casa sua e poi si mise in proprio. E oggi i suoi “motorini” sono quotati in tutte le Borse mondiali. Charles Darwin, poi, non trovava comprensione neppure in famiglia. Lo scienziato che avrebbe svelato la teoria dell'evoluzione era considerato un fannullone che sognava a occhi aperti. «Mio padre e tutti i miei compagni mi consideravano un ragazzo molto semplice, con un'intelligenza piuttosto al di sotto della media» ricorda lo scienziato in uno dei suoi scritti.

Oggi nessuno metterebbe in dubbio il talento di queste persone, ma un tempo non è stato così. Loro, però, non si sono persi d'animo. E proprio perché la loro tenacia sia da esempio, soprattutto agli studenti, il sito Onlinecollege che riunisce dieci università che offrono corsi di laurea on line, ha pubblicato le storie di cinquanta persone al top, che all'inizio si videro chiudere in faccia più di una porta. Tra questi Henry Ford, il fondatore della casa automobilistica, che vide fallire cinque società prima di fondare quella giusta. E poi Stephen King, che proponendo il suo primo libro «Carrie», ricevette trenta volte un «no» dalle case editrici. Distrutto, gettò il libro in un cassonetto. Sua moglie lo ripescò e lo incoraggiò a riprovarci. E oggi King non ha bisogno di presentazioni. L’invito del sito è di «Ricordarsi di queste persone e delle loro storie quando siete delusi dai vostri risultati al college». L'abbandono degli studenti prima della laurea è infatti un fenomeno piuttosto diffuso negli Stati Uniti. I dati dell'Institute Education Sciences dicono che solo il 53 per cento degli studenti universitari si laurea dopo sei anni di studio. Molti abbandonano per difficoltà economiche e per risultati insoddisfacenti.

D'altronde, molti dei famosi citati nella lista non ebbero un buon rapporto con l'università. Robert Sternberg, lo psicologo che ha elaborato la teoria triarchica dell'intelligenza, ebbe una gran delusione proprio al primo esame di psicologia. «Nella psicologia c'è già un famoso Sternberg e naturalmente non ce ne sarà un altro» disse il professore. Invece il suo studente sarebbe diventato il presidente dell'associazione americana degli psicologi. Stessa storia per Steven Spielberg, che sognava di frequentare la “University of Southern California School of Theater, Film and Television”, ma la sua richiesta d’iscrizione fu rifiutata tre volte. S’iscrisse in un altro college, ma lo lasciò prima di terminare gli studi, perché aveva già cominciato a lavorare come regista. E nel 2002, 35 anni dopo, tornò sui banchi di scuola per prendere la tanto desiderata laurea.

Anche Dick Cheney, il vicepresidente durante il mandato di George W. Bush, mollò Yale non una ma ben due volte perché non riusciva a passare gli esami. Bush citò pubblicamente questa circostanza dicendo: «Bene, ora sappiamo che se ti laurei a Yale diventi presidente, se non lo fai, diventi vice». E tra quelli che all’inizio fecero flop ci sono anche molti personaggi dello star system. Oprah Winfrey, ad esempio, fu licenziata dalla tv in cui lavorava come reporter perché era «inadatta per la tv». Fred Astaire al suo primo provino per il cinema fu scartato. I responsabili della MGM scrissero in una nota che Astaire, «Non sa recitare. Non sa cantare. E’ leggermente calvo. Sa ballare ma solo un poco». Fred Astaire, divenuto famosissimo, conservò quell foglietto con il primo giudizio su di lui nella sua casa di Beverly Hills, per ricordarsi delle sue origini.

A Harrison Ford invece dissero: «Non hai la stoffa per diventare una star». A Marilyn Monroe consigliarono di fare la segretaria, mentre un manager licenziò Elvis Preslay dopo il primo spettacolo sentenziando: «Non sfonderai mai. Dovresti tornare a fare l’autista di camion». Non si perdette d’animo neppure Igor Stravinsky, il compositore russo de “La sagra della primavera”, balletto poi portato alla fama mondiale dall’interpretazione di Luciana Svignano. Al debutto nel 1913 a Parigi il pubblico reagì fischiando e urlando di disapprovazione e la situazione degnerò fino a una rissa, tanto che il compositore dovette fuggire con l’aiuto della polizia.

Nel mondo dello sport spicca invece la storia di Michael Jordan. Il miglior cestista di tutti i tempi incominciò venendo scartato dalla squadra della scuola, quando era alle superiori. «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri – ha più volte raccontato il campione -. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto». Una bella rivincita anche quella del tennista Stan Smith, bollato dagli organizzatori della Coppa Davis come «goffo e scoordinato». Qualità che gli fecero vincere Wimbledon, gli Us Open e naturalmente otto volte la Coppa Davis.

Giovanna Maria Fagnani
fonte articolo de Il Corriere della Sera

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Ciò serve a dimostrare a tutti gli aspiranti scrittori, come molti di noi qui allo Scrigno, che non bisogna arrendersi al primo editore che ci chiude la porta in faccia o che rifiuta la nostra opera! Persistere, è la parola d'ordine!! :)
 
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vivyonetake
view post Posted on 25/2/2010, 14:07




HAHAH beh questa cosa è molto carina XD speriamo solo di avere anche un minimo di tutte queste star hehe
 
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1 replies since 21/2/2010, 18:54   45 views
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