Pericolo Plagio, ...come protteggersi?

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LoveSummer89
view post Posted on 9/11/2009, 18:30




Come proteggere dal plagio un testo inedito

Va detto subito che, come è facile immaginare, non esiste un metodo che possa impedire che qualcuno tenti di copiare un'opera non sua, spacciandola poi come originale. Tutto quello che un autore può fare per tutelarsi è cercare di effettuare alcune operazione preventive in modo da disporre, se un tentativo di plagio dovesse verificarsi, di una serie di prove che possano indicarlo senza alcun dubbio come autore originale dell'opera. In pratica si tratta di disporre delle prove necessarie a poter dimostrare, in un aula di tribunale, che in una data sicuramente antecedente a quella della pubblicazione del plagio, il vero autore era già indiscutibilmente in possesso dell'opera.
Tutto questo lavoro preventivo non impedisce dunque che qualcuno si impadronisca di un romanzo o di un racconto non suoi e provi poi a spacciarli per propri, ma risulta utile solo successivamente, una volta che il plagio è stato scoperto dal vero autore, per poter dimostrare la paternità dell'opera e recuperare, ad esempio, eventuali guadagni che fossero derivati dalla commercializzazione di quel lavoro.

Non esiste comunque, né potrebbe esistere, un organismo che vigili su tutte le opere pubblicate e che verifichi quindi che ogni opera sia davvero originale: sarebbe già impossibile confrontare ogni nuova pubblicazione con i miliardi di libri già ufficialmente pubblicati in ogni parte del mondo e, comunque, un confronto del genere non potrebbe in ogni caso prendere in considerazione le opere ancora inedite che giacciono nei cassetti dei tantissimi autori esordienti del pianeta!
L'eventuale individuazione di un plagio, rimane perciò completamente nelle mani dell'autore, dei suoi amici, e di chi ha già letto la sua opera! E' possibile quindi, se non addirittura probabile, che un eventuale plagio rimanga per sempre ignoto: se qualcuno si impadronisce del vostro romanzo inedito, lo traduce in spagnolo e lo fa pubblicare in Perù, quante probabilità avete di venirlo a sapere e di intentare quindi una causa contro questo disonesto "autore"?

Per non gettare inutilmente benzina sul fuoco, va detto comunque che capita davvero di rado che un autore, specie se esordiente, venga defraudato della propria opera, e per di più per mano di chi lavora presso una casa editrice o un'agenzia letteraria. E ciò innanzitutto perché gli editori sono così sommersi di materiale in valutazione che è decisamente più probabile che il vostro volume venga ignorato per mesi, piuttosto che scopiazzato da qualcuno e pubblicato sotto falso nome. D'altra parte, se veramente avete scritto qualcosa di sorprendentemente bello ed originale, pensate davvero che l'editore voglia rompere i rapporti con voi, e farsi così scappare l'oportunità di accaparrarsi la vostra produzione passata, presente e futura?

Ciò premesso, e chiarito quindi che in questo articolo troverete soltanto dei suggerimenti sui metodi più efficaci ed economici per poter dimostrare in sede legale la leggittima paternità di un'opera, veniamo ad esporre queste diverse possibilità...

L'organismo che dovrebbe provvedere alla tutela delle opere dell'ingegno umano italiano è la SIAE [Società Italiana Autori Editori], ed in particolare la sua sezione OLAF per le opere letterarie. Perché ci si possa iscrivere alla Società Italiana Autori Editori, è necessario aver già pubblicato almeno un'opera, ma come pubblicazioni valgono anche quelle su siti internet, o su blog, quindi, di fatto, l'iscrizione è aperta a tutti.
I soci SIAE possono depositare presso i suoi uffici un testo inedito, ma anche chi non è socio può farlo, pagando una quota di 110.00 euro. Per depositare un testo alla SIAE, occorre firmare il manoscritto su ogni pagina scritta, compresa la copertina, compilare il modulo 350 che si può trovare sul loro sito, e inviala per posta, o meglio ancora consegnarla direttamente a mano, alla Sezione OLAF della Direzione Generale della S.I.A.E. Viene rilasciata una ricevuta che riporta il nome dell'autore e il titolo dell'opera e che ne attesta quindi il deposito. Il deposito dura 5 anni e va rinnovato un mese prima della scadenza altrimenti l’opera viene distrutta.
La copia depositata, e la data in cui il deposito è avvenuto, faranno fede e potranno essere utilizzate come prove di paternità, in caso di necessità.

Queste informazioni si basano sulle informazioni pubblicate sul sito della SIAE, all'indirizzo www.siae.it/olaf_doi.asp.

Esistono però alcuni stratagemmi che permettono anche all'autore in erba più preoccupato di mettere al sicuro i propri lavori, senza bisogno di affidarsi al costoso operato della SIAE.

Il metodo più affidabile, ma sicuramente più costoso, è quello di affidare una copia dell'inedito ad un notaio che, dopo averne firmato debitamente tutte e pagine, conserverà la preziosa copia nel suo archivio, a fronte di una parcella di diverse centinaia di euro.
Inutile dire che questa strada non è molto battuta!

Il metodo più sbrigativo e sicuramente più economico è quello di sigillare e impacchettare accuratamente una copia del prezioso volume, e di spedire il pacco per raccomandata postale al proprio indirizzo, prima di mandare in giro altre copie del proprio lavoro. Sarà inoltre importante aver cura di chiedere al personale dell'ufficio postale dal quale si spedisce la cortesia di apporre uno o più timbri con la data di partenza chiari e visibili, specie sulla chiusura della busta. Nel caso di opere brevi, come racconti o poesie, sarà preferibile rinunciare del tutto alla busta, e sigillare su se stesso il foglio sul quale è stampata l'opera, in modo che i timbri postali vengano apposti direttamente sull'opera.
Una volta ricevuto il pacco, l'esordiente dovrà conservarlo gelosamente, ovviamente senza aprirlo, fino alla pubblicazione dell'opera: potrà così sempre dimostrare che alla data del timbro postale, e quindi sicuramente prima di qualsiasi plagio, egli disponeva già di una copia del volume.

FONTE: http://www.danaelibri.it/rifugio/soccorso/inedito.asp
 
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